giovedì, 7 maggio 2009 - IL TIRRENO LUCCA, pagina:V
«Vietato tutto in città, anche divertirsi»
«Vietato tutto in città, anche divertirsi»
Il Pd sulle multe ai locali: il centro muore e il Comune usa il pugno duro.
«L'amministrazione vorrebbe trasformare il centro storico in una sorta di centro commerciale aperto solo dalle 9 alle 20, dove è proibita ogni attività diversa dal comprare». Francesco Raspini, giovane consigliere comunale del Partito democratico, non condivide la "linea dura" contro i bar che non controllano i comportamenti dei loro clienti nelle vicinanze del locale.«Il regolamento sui pubblici esercizi, che prevede multe ai proprietari dei bar se gli avventori bivaccano - insiste Raspini - deve essere rivisto allaluce delle La Lotta antl-bivacco numerose proteste dei«E giusto tutelare commercianti. Coini residenti, ma non volgendo chi, come isi può trasformare ragazzi, viene penalizLucca in un centro iato da quecommerciale asettico» sta situazione di divieto continuo all'interno delle Mura».Consigliere Raspini, cosa c'è che non va a genio al Pd, e in particolare ai giovani come lei?«Ho letto l'intervista del Tirreno all'assessore Elio Cappellini, e l'ho trovata disarmante. L'amministrazione comunale sceglie un approccio formale e burocratico, e non affronta il vero nocciolo del problema».Che sarebbe?«Il centro storico è morto. Non ci sono spazi di socializzazione, né luoghi di ritrovo, e la sera è tutto chiuso. E difficile anche prendere un caffè. Questo, secondo me, è uno dei punti-chiave della questione, che con il pugno duro sul degrado non si intende affrontare. Si parla solo di multe e di chiusure, e non ci si domanda mai cosa pensa chi vorrebbe "vivere" la città in un'altra maniera, rispetto dall'acquisto puro e semplice in un negozio. Lucca non deve essere solo un paradiso per i turisti».Ma la polizia municipale si è mossa in seguito a denunce di cittadini contro gli schiamazzi. Avrebbe dovuto starsene con le mani in mano?«Niente affatto. Sono d'accordo sulla necessità di tutelare i residenti colpendo chi si comporta male, o chi mostra sprezzo dei monumenti. Ma le esigenze di chi vive dentro le Mura devot no essere equilibrate con quelle di chi vorrebbe passare una serata in compagnia, in un contesto stupendo come il nostro centro storico».Come si trova l'equilibrio? «Coinvolgendo di nuovo i giovani. Chiedendo loro se approvano il deserto di bar e locali aperti di sera, o se vogliono di più».E il regolamento sui pubblici esercizi?«Il buon senso invita a rivedere almeno in parte quel testo. Lasciando perdere la questione del Kebab, mi sembra che le polemiche scoppiate negli ultimi tempi, penso ad esempio alla guerra dei piatti espressi tra bar e ristoranti, facciano venire molti dubbi sulla concertazione che ha preceduto l'approvazione del regolamento».Matteo Tuccini
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